Giornata Mondiale della Terra. Il 50° anniversario ai tempi del coronavirus.

Oggi mercoledì 22 aprile 2020 si festeggia la 50esima edizione della Giornata Mondiale della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, che mai come quest’anno acquista un valore simbolico in risposta alla pandemia di coronavirus che sta colpendo milioni di persone in tutto il mondo. La profonda crisi che l’umanità sta attraversando rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sulla necessità, improrogabilità e urgenza di attuare stili di vita sostenibili per salvaguardare le risorse naturali del Pianeta e l’esistenza stessa dell’umanità.

L’Earth Day nasce il 22 aprile 1970 grazie a una mobilitazione ecologista di studenti americani che vede scendere in piazza circa 20 milioni di cittadini americani per chiedere una riforma delle norme ambientali. Tuttavia quest’anno per la prima volta, a causa dell’isolamento e delle misure di distanziamento sociale dovute all’emergenza coronavirus, la popolazione mondiale non potrà festeggerà la Madre Terra attraverso le tradizionali forme di attivismo sociale, ma attraverso eventi multimediali che si potranno seguire e sostenere direttamente da casa.

Per il nostro Pianeta è l’anno zero – ha dichiarato Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia. Bisogna intervenire immediatamente, a livello continentale, con una diffusa campagna di monitoraggi, verifiche e campionamenti ambientali sulla qualità delle acque marine, fluviali e lacustri, sulla qualità dell’aria delle nostre città, sulla quantità di plastica nella colonna d’acqua marina e nei fiumi, sulla salute di alcune specie marine a ciclo vitale breve e sugli effetti dell’inquinamento acustico sui comportamenti degli uccelli, degli animali di terra e delle specie marine. Il Covid e il conseguente lockdown planetario hanno determinato una situazione ambientale mai avvenuta e che difficilmente si potrà riproporre. Si moltiplicano ogni giorno i segni di questo profondo respiro della nostra madre Terra, della radicale riduzione delle fonti d’inquinamento da attività umane: la limpidezza dei mari, la presenza di cetacei e delfini sotto costa e all’interno dei nostri porticcioli, i caprioli lungo le strade delle nostre città o addirittura nelle spiagge liguri a farsi un bagno in mare, la diffusa nidificazione degli uccelli, il silenzio, l’aria tersa e pulita. E’ il momento di porre in essere uno sforzo per acquisire dati oggettivi da tutti i punti di rilevamento, con più misurazioni periodiche in questa fase di fermo della produzione e, in seguito, a produzione ripresa. Ciò permetterà di confrontare la situazione attuale con quella precedente e, soprattutto, comprendere l’impatto che le attività antropiche hanno sull’ambiente“.

Per tale motivo Ambiente Mare Italia ha preso l’iniziativa di scrivere al Commissario europeo per l’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, affinché ponga in essere ogni attività di promozione e sollecitazione presso i 27 Stati membri di una diffusa e immediata attività di campionamento e monitoraggio della qualità dell’aria e delle acque marine, lacustri e fluviali e sulla quantità di rifiuti dispersi nell’ambiente e nel mare per l’adozione delle prossime migliori politiche ambientali.

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